Le cellule cerebrali (neuroni) comunicano tra di loro attraverso dei segnali elettrici. Il nostro
“traduttore” di questi messaggi è l’EEG (elettroencefalogramma) che ci permette di visualizzare ed
elaborare i segnali elettrici provenienti dal cervello.
Queste diverse onde si associano a differenti stati mentali e a determinati processi cognitivi.
Il neurofeedback è una tecnica non invasiva che tramite uno specifico software registra tale
attività attraverso degli elettrodi (strumenti per la rilevazione del segnale elettrico) posizionati in
specifici punti dello scalpo ed utilizza tale informazione fisiologica per modificare alcuni processi
psicologici e cognitivi.
Si tratta di una procedura in cui la persona agisce attivamente perché riceve un “risposta”
(feedback) dal monitor del computer della sua attività cerebrale ed acquisisce una strategia di
autoregolazione poichè tale risposta sul suo andamento funziona da “incoraggiamento”, rinforzo e
quindi permette di apprendere come raggiungere un determinato obiettivo. A tale scopo si
utilizzano degli schermi animati ed in età infantile si possono introdurre dei videogiochi per
favorire la partecipazione.
È importante l’affiancamento del clinico che aiuti la persona a modulare progressivamente la
propria attività cerebrale e che ne conosca le caratteristiche psicologiche.
Come si struttura una seduta di neurofeedback?
Prima di avviare il training è fondamentale comprendere come “funziona” l’attività elettrica del
soggetto che si sottopone alla seduta e quindi una valutazione preliminare.
Il setting prevede che la persona sia seduta di fronte ad un monitor ed una volta applicati gli
elettrodi inizia la registrazione del “dialogo dei neuroni”. Tramite lo schermo quindi dialoghiamo
con essi imparando a comunicare in maniera più efficace attraverso una strutturazione mirata
delle sedute il cui numero viene stabilito in funzione degli obiettivi e delle caratteristiche
personali.
Indicativamente sono previste dalle 20 alle 30 sedute.
Chi può sottoporsi a sedute di Neurofeedback?
Non esistono controindicazioni cliniche e risulta particolarmente indicato
- in età infantile:
• Deficit di Attenzione con o senza Iperattività (ADD/ADHD)
• Disturbi dell’ Apprendimento
- in età adulta:
• Ansia
• Abuso di sostanze e dipendenze
• Dolore cronico
• Cefalee muscolotensive, Emicrania
• Insonnia
Più in generale può aiutare a migliorare l’attenzione, la concentrazione e la performance.
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