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Terapia EMDR

Terapia EMDR

Una nuova modalità di curare in tempi più veloci rispetto alla psicoterapia normale.

La terapia Emdr (Eyes Movement Desensitization and Reprocessing) è un metodo psicoterapeutico ideato nel 1987 da Francine Shapiro, attualmente validato per la cura del Disturbo Post Traumatico da Stress. La ricerca sull'Emdr ha portato la comunità scientifica internazionale a considerarlo un trattamento basato sulle evidenze scientifiche (evidence-based). Ognuno di noi ha un sistema innato fisiologicamente orientato all'elaborazione delle informazioni in un'ottica di auto-guarigione.

In modo riassuntivo, quando una persona subisce un trauma il nostro sistema rimane temporaneamente disorganizzato, quindi dovrà passare una, due settimane, un mese per ritrovare l'equilibrio: quando questo avviene la persona si sentirà più forte e con un bagaglio esperienziale maggiore. Anche se l'esperienza traumatica in ogni caso è sempre un'esperienza soggettiva. A volte questo processo si blocca e la persona continua a vivere con un ansia, o qualsiasi altro sintomo, che non le permette di vivere in maniera funzionale la propria vita. È proprio qui che agisce la terapia EMDR: essa fornirà uno stimolo perché la mente faccia il suo naturale processo di auto-guarigione. Non è necessario quindi che l'evento traumatico sia recente, esso, se non elaborato trovare le più svariate modalità per venire fuori. :

Come funziona?

Il terapeuta Emdr chiederà alla persona di focalizzare la propria attenzione su diversi aspetti che costituiscono il trauma:
l'immagine più disturbante(livello visivo).
La convinzione negativa di sé(per esempio: "io non valgo", "io sono in pericolo", etc…) oggi in relazione all'evento (livello cognitivo).
L'emozione ad esso associata (livello emotivo).
Le sensazioni fisiche che tutt'oggi si porta dietro(livello fisico).

Durante la focalizzazione il terapeuta procederà con una stimolazione bilaterale visiva o tattile. Grazie alla terapia Emdr il ricordo, dapprima disturbante, si farà pian piano meno carico emotivamente.
Sarà quindi doloroso ma non più invalidante, giungendo infine ad una desensibilizzazione emotiva del ricordo dell'evento ad a una rielaborazione adattiva. Durante la stimolazione il paziente avrà reazioni psicologiche di forte emotività. Alla fine percepirà che il ricordo, pur appartenendogli, non fa più parte del presente e potrà quindi andare avanti e crearsi prospettive future.

Krisalide Studio di Psicologia e Psicoterapia

Psicologa Psicoterapeuta a Rho

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